martedì 20 gennaio 2009

E' IL GIORNO DI OBAMA



WASHINGTON (20 gennaio) - A mezzogiorno di oggi, le sei di sera in Italia, il mondo vedrà un uomo di colore porre la mano sulla Bibbia, giurare fedeltà alla Costituzione americana, e diventare il primo presidente non bianco degli Stati Uniti.
Sono molti a pensare che solo in questo Paese, che è riuscito a fare della sua diversità la sua forza, si poteva arrivare a un simile passo. Ma dietro questo passo ci sono state tante lotte e tante ingiustizie. E in questi giorni in cui ci siamo andati avvicinando all’insediamento di Barack Obama, quelle lotte sono state presenti nella mente degli americani: lo spettacolare concerto con cui domenica si è festeggiato l’insediamento è stato tenuto sugli stessi gradini su cui il reverendo Martin Luther King pronunciò lo storico discorso contro il razzismo “I have a dream” (Ho fatto un sogno). Ieri cadeva la festa nazionale in onore di King, e Obama stesso ha voluto celebrarla trascorrendo la mattinata a fare del volontariato in una casa per bambini senzatetto. E oggi Obama porrà la mano sulla Bibbia di Abraham Lincoln, il sedicesimo presidente degli Stati Uniti, che abolì la schiavitù e guidò la guerra fra gli Stati del nord e quelli schiavisti del sud.
Attesissimo discorso di oggi - si prevede che non superi i 17 minuti - doveva essere dedicato ai grandi ostacoli che il Paese e il mondo si trovano davanti, e doveva chiamare a raccolta tutti i cittadini perché contribuiscano a «una nuova rinascita della libertà». Come ha detto Obama in altre occasioni: «Non posso fare tutto da solo, ho bisogno del vostro aiuto». Le centinaia di migliaia di americani scesi a Washington in questi giorni di gelo, sembrano pronti a dargli ascolto, consapevoli che il Paese attraversa una delle sue più fasi più difficili. Tutti ti dicono che hanno fiducia, che Obama è un uomo saggio e intelligente che saprà agire al meglio.
Oggi la giornata sarà dedicata interamente ai festeggiamenti: la parata inaugurale comprenderà 15 mila persone, e le bande musicali di 100 diversi gruppi, incluso 11 tribù indiane. 44 mila uomini della sicurezza controlleranno che tutto fili liscio, e poi la notte verrà trascorsa ballando. Feste più o meno ufficiali si tengono in tutta Washington, e Michelle e Obama faranno una comparsa e un giro di valzer in almeno dieci di esse. Fonti vicine al presidente eletto dicono che per questa notte Barack si rassegnerà ad andare a dormire molto tardi, ma non rinuncerà a svegliarsi prestissimo domattina. Alle sei sarà in piedi, per la sua solita ora sul campi di basket. Poi colazione con Michelle e le bambine. E infine l’ingresso nello Studio Ovale, alle otto, per l’inizio dell’era Obama.
....................Viso da brava persona, belle parole e ottime intenzioni; famiglia modello ; sono scettica?
Vedremo.

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